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Fondazione Familiare Giorgio La Pira
«Abbattere ovunque i muri e costruire ovunque i ponti... questa è la sola inevitabile prospettiva politica dell'età spaziale e atomica»

Scritti e testimonianze

Lettere e scritti di Giorgio La Pira

 


 

Lettera scritta nel 1920 da La Pira, in vacanza Pozzallo, a Salvatore Pugliatti, l’amico delle giovanili esperienze culturali e letterarie e non solo.

Pozzallo, 24 luglio 1920

Carissimo Pugliatti,
Ricevo ora la tua cartolina; rispondo subito perché voglio esserti preciso in merito a tutto ciò che mi chiedi, e per dirti anche il mio piano di azione che sto seguendo per « La Nave ». Non so se essa accetti novelle umoristiche; certo però che, se si tratta di un argomento originale svolto con arte, non vi sarebbe ragione alcuna per respingerlo.
Tuttavia io voglio però consigliarti di attendere ancora un po' per l'invio dei lavori a Palermo: la « Nave » conta già su nomi molto quotati, per la collaborazione; e, credo, dato che ogni cosa si impernia sul maledetto affarismo, essi accetterebbero senz'altro, qualora tu fornissi loro il nome di qualche giornale importante ove siano stati, altre volte, pubblicati tuoi lavori.
Io non so di queste tue pubblicazioni; credo che tu non ce ne abbia ed è per questo che ti invito ad attendere la formazione della Redazione di Messina della « Nave », per poter così, con l'aiuto degli amici, partecipare ad una specie di concorso che si indirà ogni mese, per un lavoro da pubblicarsi nel giornale. E' mia intenzione di mettere come caposaldo della Redazione di Messina, l'obbligo da parte di quella di Palermo di pubblicare mensilmente un lavoro da noi inviato, esaminato ed accettato da una nostra commissione apposita. Così tutti potranno concorrere a questo lavoro: sarà dato alla commissione di sceglierne il migliore.
Ti ripeto questa è la sola intenzione per cui mi impegnerò alla formazione di un cornitato della « Nave » a Messina; se Palermo accetterà, te ne darò un pronto avviso. Quando la redazione sarà formata, il tuo lavoro potrà essere preferito; allora ti consiglierò io stesso a inviare, d'altro canto, altri lavori direttamente a Palermo, ch'io accompagnerò con una mia lettera. Allora, tu lo comprendi, la cosa avrà carattere ufficioso e potrà dar luogo a maggiore affidamento. Come la pensi?
Ho appreso, con una certa meraviglia, che a Messina si fosse pensato a un giornale letterario; la dura esperienza di « Giovinezza » mi rende ormai pessimista nei riguardi di una novità artistica a Messína, ove, quantunque vi sia gente che si nomi, più o meno, Quasímodo, l'apatía letteraria è veramente grande; ... salvo poi a considerare letteratura gli indecifrabili geroglifici del « Don Marzio »con le relative stupidaggini di Moleti. Tuttavia non voglio presumere; mi è molto piaciuto, e ne son rimasto contento, che i promotori si siano rivolti a te: nessun altro' avrebbe potuto assolvere come te questo compito delicato, pel quale io e gli amici tutti, ci saremmo cooperati nell'unico e diretto vantaggio di una reputazione letteraria un po' più alta per Messina. Se non altro, si ammirerebbe l'iniziativa. Tu ad ogni modo me ne darai, qualche volta, notizia. La mia novella ne « La Nave » sarà pubblicata nel 5° n.ro che uscirà verso il 25 di questo mese.
Oggi scrivo a « Humanitas » per aver comunicazione su la lunga sorte di miei lavori, e per avere qualche numero della mia povera « Addulamita », se i muti e gli indifferenti di Bari, vorranno essere gentili da non trattenere in bianco la cartolina che accludo nella lettera, e se riceverò il famoso « Humanitas », te ne invierò subito una copia.
Dice il proverbio « ... Meglio tardi che mai! »
Per gli esami ... Dopo i primi proponimenti è prevalso il caldo! Beato te che hai letto tanto; io ` sino ad ora, ho attraversato un periodo di concitazioni, e tu sai che conseguenza immediata ne è l'apatía per tutto.
Vivissimi ricordi mi turbinano mi opprimono, mi fanno estasiare; ma poi, dopo la vita, mi sento un vuoto spaventoso!..
Fortunatamente faccio i bagni e la spiaggia è di una immensità molto severa; se tu mi vedessi assorto, la sera, vicino al mare, specie quando, come ora, c'è la luna ... Dio mio! La vita come è strana. Ho studiato il problema della fede per quel che può essermi stato possibile: ora soltanto mi accorgo che fede, amore, odio, ecc. son la medesima cosa . . . Anche l'odio.
Certamente il più fervido religioso non sentirebbe come sento io in questo momento. Ora solamente capisco che ciò che altri chiama Dio è ciò che io chiamo spirito, e più precisamente Amore, e che gli stessi dogmi della fede, anzi che i dogmi più terribili, costituiscono l'essenza di quest'Amore! ...
Eppure, caro Totò, è così bello accettare questi dogmi, rendersi ciechi, uccidere la ragione (la maledetta ragione), per dar posto all'assurdo che subentra rumorosamente: lo spirito. Una volta scrivevo che esso è anarchia e violenza; oggi vi aggiungo che è anarchico e violento solamente per difendere i dogmi dell'Amore. Non avevo voluto mai accettare il priori, ora vedo che a priori bisogna credere, prima di Amare. Che ne dici? ... Perdona ... sono piccole reminiscenze.
Mi dici che l'ignavia ti vince; che vuoi che ti risponda? Io, almeno, sento in me uno stato di cose così nuovo e così curioso che tu non puoi credere ... se dovessi fare l'anatomia del mio essere intimo, mi giudicherei troppo ardito e troppo ínsufficiente per il solo pensiero. L'ignavia tua può avere diverse cause; non voglio conoscerle. Ma, caro Totò, se esse sono anche cause di vita, allora evviva anche la ignavia!!!
Ho scritto a tanti amici; ieri ricevetti lettera di Peppino Raneri, l'autore di « Anima » e il futuro autore di «Penombre »: mi parla anche lui della « Nave ».
A Messina che si dice? Raccontami qualche cosa. Dammi qualche indirizzo cui si possa inviare qualche n.ro di saggio della « Nave », e procura anche qualche abbonamento.
Attendo fra breve tempo la tua risposta a questa mia, scrivimi sempre. Forse tu non sai quale piacere io provi quando vedo che la nostra conoscenza tende all'amicizia sincera, e te lo dimostrerò in ogni cosa.
Salutami gli amici. Di' a La Rocca che io lo attendo per Agosto. Saluti carissimi e sinceri a te.

Giorgio

 

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